Trascrizione di lettera di Mantegazza a Lombroso in cui esprime sentimenti di vicinanza
Segnatura
Autografi, b. 1553, Raccolta Fainelli, fasc. Gino Sandri
Istituto di conservazione
Biblioteca Civica di Verona
Luogo e data
Salta (Argentina), 20/08/1856
MittentiMantegazza, Paolo (Medico e antropologo monzese)
DestinatariLombroso, Cesare
CitatiGibelli, Giuseppe (Botanico e accademico lombardo, docente fra l'altro presso l'Università di Torino)
Consistenza
1 foglio
Lingua
Italiano
Contenuto
Mantegazza replica a Lombroso dall'Argentina, rincuorandolo con parole di conforto. Lo esorta a dirigere "con una mano di ferro" il suo "raro ingegno", prospettandogli un "immenso profitto". L'analisi della vita, pur portando con sé il "dubbio" e la scoperta delle "umane miserie", non doveva scoraggiarlo, ma spingerlo a "dare ad essa il massimo valore col lavoro e la meditazione". Lo invita a centuplicare le proprie forze nello studio, mettendo a frutto i suoi "difetti" e le sue "buone qualità", capace com'era di
"percorrere immense regioni del mondo intellettuale e lavorando coi libri elaborare dalle essenze le quintessenze". Confida di trovarsi di fronte a "pericoli opposti", ammettendosi mediocre teorico: "Riunendoci fra pochi anni potremo forse formare un uomo completo… Io vivo in questa speranza". Conclude accennandogli al proprio viaggio in Paraguay, dove, visitando "molte tribù d'Indiani, [aveva] raccolto molti fatti preziosi"
Note contenuto
La trascrizione della lettera, allora di proprietà dei conti Cavalli-Pevarelli, fu effettuata nel 1924 dal veronese Gino Sandri in vista di una pubblicazione
Note
Per gentile concessione della Biblioteca Civica di Verona