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Lettera di Lombroso al ministro Zanardelli in cui richiede di poter effettuare liberamente autopsie nel suo laboratorio e invoca sanzioni ai responsabili di smercio di mais guasto


Segnatura
Fondo Zanardelli, b. 253, f. 1; 38

Istituto di conservazione
Archivio di Stato di Brescia

Luogo e data
Torino [dato attribuito], 05/07/1881 [dato attribuito]

Mittenti
Lombroso, Cesare

Destinatari
Zanardelli, Giuseppe (Politico e ministro bresciano)

Citati
Baccelli, Guido (Ministro della Pubblica istruzione)
De Crecchio, Luigi (Medico legale, accademico e politico abruzzese)

Consistenza
1 foglio

Lingua
Italiano

Contenuto
Lombroso comunica a Zanardelli una petizione che, già trasmessa dal Rettore a lui e al ministro della Pubblica Istruzione, doveva essere andata smarrita, dichiarandosi mosso da "un interesse affatto impersonale e scientifico". Richiede che anche a Torino si adottasse la prassi in vigore in altre sedi universitarie e raccomandata dal Ministero, favorendo l'uso del laboratorio di Medicina legale e della sala d'autopsie durante l'anno scolastico. "Sia chiamandomi a perito nei casi che più possono interessare la Medicina Legale sia anche soltanto lasciandomi, dopo esaurite le perizie da altri, i pezzi che hanno servito alla perizia stessa, sia lasciandomi libero dal richiedere permessi speciali per le autopsie che eseguisco già gratuitamente dei morti improvvisi, ma che non rare volte malgrado la gratuità mi si impedisce o ritarda di tanto la concessione da renderla inutile". Dichiara che la prassi, obbligatoria in molti paesi europei, era utile al perfezionamento del docente e del corpo studentesco. "Devo io confessare, all’E.V., che tutti i casi di reati (tranne pochi appiccamenti in carcere, ed alcuni annegamenti) tutti i casi pratici di reati che ho presentato alla scuola furono commessi da me sugli animali? – Con pochissimo vantaggio dei discepoli e mio!". Lombroso invita ancora Zanardelli a far applicare allo smercio di melica guasta le pene previste dalla legge sulla vendita di sostanze venefiche. "Sui sindaci [...] è impossibile contare ma anche i pretori possono temere se una loro iniziativa urtasse l’interesse di persone alte locate". "Io spero nella mano di ferro della E.V. che potrebbe con provvedimenti punto radicali arrestare una delle cause più diffuse della Pellagra"

Note
Per gentile concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali - Archivio di Stato di Brescia

    Foglio 1
    Foglio 2
    Foglio 3
    Foglio 4