Lettera di Lombroso a Righi in cui lo informa sulla sua attività scientifica e lo invita a collaborare a «La Venezia»
Segnatura
Manoscritti Righi, 619/90.28
Istituto di conservazione
Biblioteca Civica di Verona
Luogo e data
Genova, 18/03/1862
MittentiLombroso, Cesare
DestinatariRighi, Ettore Scipione (Avvocato e letterato veronese, confidente di Cesare Lombroso)
CitatiAlvisi, Giacomo Giuseppe (Medico, patriota e giornalista veneto)
CiroMassalongo, Abramo (Naturalista veronese)
Righi, Italia (Figlia di Ettore Righi e Bice Ruffoni)
Ruffoni, Beatrice detta Bice (Moglie di Ettore Scipione Righi)
Scarenzio, Angelo (Medico e farmacologo pavese)
Tebaldi, Augusto (Psichiatra e accademico veronese)
Teza, Emilio (Letterato, storico e linguista veneziano)
Consistenza
1 foglio
Lingua
Italiano
Contenuto
Lombroso ringrazia Righi della sua lettera, deplorando la propria condizione. Si dichiara "contento" del proprio grado, benché non commisurato ai suoi sforzi:
"del resto studio poco – e quel poco a sprezzo e svogliato. Ora mi occupo delle ferite da palla - e di quell’eterno lavoro sulle Razze che vedrà la luce il dì del giudizio". Suggerisce a Righi di collaborare al mensile «La Venezia»: "potresti mandare un cenno sui Dialetti del Veronese. – Io publicherò alcuni cenni sul Massalongo ma mi manca un elenco delle sue opere – dillo ai suoi amici che lo facciano e lo mandino a Firenze presso il dr. Teza o il dr. Alvise". Comunica di avergli trovato nuove monete a Genova e gli trasmette notizie su alcuni amici comuni
Note
Per gentile concessione della Biblioteca Civica di Verona