Lettera di Lombroso a Moleschott in cui, dopo avergli fornito delle informazioni bibliografiche, discute della diffusione del materialismo negli Atenei italiani
Segnatura
Fondo Moleschott, Corrispondenza ricevuta da Jacob Moleschott, busta 15, fasc. 37
Istituto di conservazione
Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, Bologna
Luogo e data
Genova, 17/11/1863
MittentiLombroso, Cesare
DestinatariMoleschott, Jacob (Fisiologo olandese)
CitatiBartoliCantoni, Giovanni (Fisico, accademico e rettore presso l'Università di Pavia)
Chiari, Leopoldo (Chirurgo di origini lucane, docente presso l'Università di Napoli)
Chiusi, Giuseppe (Libraio ed editore milanese)
Combes-Brassard, Jean-Michel (Medico francese)
De Marchi-Gherini, Ambrogio (Chirurgo presso l'Ospedale Maggiore di Milano)
Foscolo, Ugo (Scrittore e letterato)
Franchi, Ausonio (pseudonimo di Cristoforo Bonavino) (Scrittore, filosofo e sacerdote ligure)
Mantegazza, Paolo (Medico e antropologo monzese)
Porta, Luigi (Medico e docente di Clinica chirurgica presso l'Università di Pavia, preside della facoltà di Medicina negli anni sessanta del XIX secolo)
Verga, Andrea (Psichiatra lombardo)
Consistenza
1 foglio
Lingua
Italiano
Contenuto
Lombroso informa Moleschott di non essere riuscito a reperire a Milano o a Pavia il volume che gli aveva richiesto, mentre l'altro opuscolo lo avrebbe rinvenuto in un periodico napoletano, il
«Filiatre Sebezio
» o gli
«Annali dell'Accademia Pontaniana
». Si congratula per la sua prima prolusione, in cui egli e Mantegazza avevano ravvisato "un sottile profumo di Foscolo e una limpidezza, che pur troppo è rara fra noi". Si rallegra per il clima culturale all'Università di Pavia, dove "si va facendo una vera rivoluzione in senso materialistico": se Mantegazza aveva "[fatto] il panegirico di Ausonio Franchi - l'Epicuro Italiano", il rettore "pubblicamente proclamò la separazione della chiesa dalla scienza - e liberò i [sic!] studenti dalla messa. Le code ne fremevano - e non vi mancano colà le code". Per contro, a Genova, la prolusione all'anno accademico era stata dedicata al "Panegirico di S. Tommaso d'Aquino". "Gli è proprio un fatto caratteristico [...] di quella legge che le religioni allignano più nei climi caldi. Ma ad ogni modo in questa lotta incominciata chi trionferà sarà il vero". Lo prega di ricordare a Verga, quando lo avesse visto, la promessa di visitarlo e lo informa che, seguendo un suo consiglio, aveva ripreso gli studi delle psicopatie
Note
Per gentile concessione della Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, Bologna. Il carteggio Lombroso-Moleschott è pubblicato in M.L. Patrizi, "Addizioni al «dopo Lombroso». Ancora sulla monogenesi psicologica del delitto", Roma-Milano-Napoli, Società editrice libraria 1930