Lettera di Lombroso a Turati a cui manifesta vicinanza per la sua condizione di detenuto politico
Segnatura
Turati Archive, busta 2, fasc. 2, busta 23
Istituto di conservazione
International Institute of Social History, Amsterdam
Luogo e data
Stresa, 02/09/1898
MittentiLombroso, Cesare
DestinatariTurati, Filippo (Giornalista e politico socialista lombardo)
CitatiCosta, Andreina detta Ninetta (Figlia di Andrea Costa e Anna Kuliscioff)
Dreyfus, Alfred (Ufficiale francese)
Kuliscioff, Anna (Medico e politica russa, compagna di Filippo Turati)
Leone XIII (Pontefice)
Lombroso, Gina (Figlia di Cesare Lombroso e Nina De Benedetti)
Consistenza
1 foglio
Lingua
Italiano
Contenuto
Lombroso comunica a Turati di aver provato "[grande] piacere", leggendo "i [suoi] caratteri" dal carcere. "[Prima] di tutto perché temeva che non si potesse scrivere - tanto son antiquate le nostre norme carcerarie - e poi perché quelle linee ferme, larghe mi provano che il corpo può esser stato indebolito ma non la psiche". "Questo un onest'uomo può fare per l'amico suo se carcerato: ma la valanga epidemica è più forte dell'individuo. Fortunatamente però io vedo sorgere nell'orizzonte giorni migliori; quando penso che è il capo della Reazione che quasi critica il dramma - che sono primi i francesi a chiedere la revisione Dreyfuss [sic!] e che la Spagna ha perduto completamente malgrado la sua forza navale: io dico che si ha un bel far proprio come dice Leone - e a sua rincorsa - si può dir
Non praevalebunt". Spera che "la buona collega" - recentemente visitata dalla figlia Gina - fosse "più agguerrita" per "superare questa crisi" e annuncia che sarebbe giunta presto in visita "la cara Ninetta". Saluta con un "bacio un gran bacio"
Note contenuto
La lettera reca impresso il visto della Direzione dei Carceri Uniti di Milano in data 9 settembre 1898
Note
Per gentile concessione dell'International Institute of Social History, Amsterdam