Lettera di Lombroso a Verga che informa in merito al proprio ritorno a Pavia
Segnatura
Archivio Verga, b. 3, fasc. 21, n. 4
Istituto di conservazione
Civiche Raccolte Storiche - Museo del Risorgimento, Milano
Luogo e data
Pavia, 05/05/1863
MittentiLombroso, Cesare
DestinatariVerga, Andrea (Psichiatra lombardo)
CitatiCenzinoCesare [Caio Giulio Cesare] (Militare, politico, console, dittatore, pontefice massimo romano)
Frigerio in Contini, Adele (Moglie di Natale Contini, affittacamere di Cesare Lombroso a Milano)
Consistenza
1 foglio
Lingua
Italiano
Contenuto
Lombroso informa Verga del proprio ritorno a Pavia. "Alea jacta est... dissi con quel Cesare che non portava occhiali e non era piccolo. Senonché comincerò il corso sui matti, nel quale credo dovrei fare un'autobiografia. Ahi! se m'avessi imaginato che terribili ambasce si provano a doversi esporre in publico - non l'avrei fatto questo passo". Lo informa di aver mantenuto la propria posizione nell'esercito e che, in conseguenza, gli sarebbe stato difficile recarsi in visita a Milano. Esprime un giudizio negativo su Pavia, che gli sembra "una specie di gabbia d'orsacchiotti - tutti vivono rintronati né si sa come prenderli - manca quell'immenso eccitamento all'inteletto che è la conversazione cogli intelligenti. Pare che l'aria delle paludi agghiadi la lingua e sviluppi la linfa a spese del cuore. Stento ad adattarmi a questa tomba". Lo prega di riferire alla signora Contini che il mazzo che gli aveva fatto recapitare era "l'unico ornamento" della propria stanza
Note
Per gentile concessione del Comune di Milano - tutti i diritti di legge riservati - Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento, Milano. La lettera, pubblicata per cura di "A.S.P.I. - Archivio Storico della Psicologia Italiana" (Università di Milano Bicocca), è consultabile on-line all'indirizzo: http://www.aspi.unimib.it/collections/object/detail/10626/