Lettera di Lombroso a Maury in cui invia gli auguri di capodanno, riferisce le proprie impressioni sulla Francia e discute della riforma penale promossa dall'antropologia criminale
Segnatura
MS, 2655/26
Istituto di conservazione
Bibliothèque de l'Institute de France, Parigi
Luogo e data
Torino, 01/01/1879
MittentiLombroso, Cesare
DestinatariMaury, Alfred (Medico, erudito e accademico francese)
CitatiFerri, Enrico (Giurista, sociologo e politico mantovano, allievo prediletto di Cesare Lombroso)
Fratelli Bocca (Editore)
Husemann, Theodor (Medico, farmacologo e docente tedesco)
[Duminoi][Rouvel]
Consistenza
1 foglio
Lingua
Italiano
Contenuto
Lombroso invia a Maury il saluto di capodanno, "come è vecchio [loro] costume" e "per [ringraziarlo] della cortesia" riservatagli a Parigi. Lo informa di aver mutato giudizio sulla Francia e sul suo popolo, il più avanzato fra i latini: "quel senso del dovere che da noi è un'eccezione è da voi una regola: - questo è il punto principale. La grandezza materiale di Parigi mi ha spaventato: voi altri che ci vivete dentro non potete immaginarvi il senso che lascia a chi ci viene di fuori: si capisce Babilonia!". Lo informa di aver tratto profitto da un suo "libretto sui Liguri", anticipandogli che il suo editore gli avrebbe inviato la seconda edizione de
L'uomo delinquente. "Sono occupatissimo per tentare un'applicazione pratica del mio libro - al mio povero paese per mostrare come alla enorme marea, sempre progredita, della criminalità conviene porre un riparo subito, colla maggior severità delle leggi: la metafisica turbata dalla antropologia del delitto senza esserne abbastanza illuminata fece concludere alla maggiore clemenza delle pene - e ciò rilassò (forse ajutata dalla politica non sempre pura) la nostra moralità - sempre relativa - orribilmente - abbiamo creduto alla rovescia degli Olandesi che quanto più tagliamo le dighe più le onde si ritireranno - ma successe naturalmente il contrario - credo succederà, anche, da voi - o successe grazie ai troppi avvocati in Parlamento". Invia saluti ai familiari e agli amici comuni. Nel poscritto, rinnova la raccomandazione di Ferri, che lo avrebbe visitato; e gli promette l'invio, da parte di Husemann, di una memoria sui veleni del mais
Note
Per gentile concessione dell'Institute de France, Parigi