Lettera di Lombroso a Righi a cui descrive le piacevolezze della vita studentesca pavese, ventilandogli il prossimo avvicinamento
Segnatura
Manoscritti Righi, 619/90.8
Istituto di conservazione
Biblioteca Civica di Verona
Luogo e data
Pavia [dato attribuito], 24/05/1854 [dato attribuito]
Note alla datazioneLa data è desunta da un'annotazione di Righi
MittentiLombroso, Cesare
DestinatariRighi, Ettore Scipione (Avvocato e letterato veronese, confidente di Cesare Lombroso)
CitatiDugnani
Consistenza
1 foglio
Lingua
Italiano
Contenuto
Lombroso ringrazia Righi della sua lettera, dichiarandogli di rivederlo in "ogni bravo, e allegro giovane" conosciuto a Pavia e di provare desiderio di averlo vicino nell'imbattersi talora nei suoi versi:
"oh! divertiti, divertiti sì mio carissimo perché tu sai fare sgorgare dalla fonte dissolutrice del piacere dei vividi schizzi di luce, e felice me se potessi contare molti Righi". Informa di non avere notizie su Dugnani, essendo stato poche ore a Milano. "La vita qui è bella, è allegra come al solito, abbiamo una fiera di cavalli, ma che lo fu pure di donne perché non una delle più modeste monache Pavesi e dei villaggi restò nella sua casupola, e così fu una bella ed ampia messe". Gli studenti erano spensierati, nonostante il decesso di due amici e il timore per la vita di un terzo: "ma d’altra parte vi sono dei grandi balsami, dei balsami che si hanno un po’ troppo preziosi nel Veneto, amicizie tenere, franche [...]; e le notti accanto al letto degli amici passano piacevoli. Chi sa non mi toccherà fare altrett[anto] a te – e tu con me"
Note
Per gentile concessione della Biblioteca Civica di Verona