Lettera di Lombroso a Righi in cui lo invita alla propria laurea
Segnatura
Manoscritti Righi, 619/90.23
Istituto di conservazione
Biblioteca Civica di Verona
Luogo e data
Pavia, Marzo 1858 [dato attribuito]
Note alla datazioneLa data è desunta da un'annotazione di Righi
MittentiLombroso, Cesare
DestinatariRighi, Ettore Scipione (Avvocato e letterato veronese, confidente di Cesare Lombroso)
CitatiFuà Fusinato, Erminia (Poetessa veneta)
Rosa, Gabriele (Patriota e poligrafo lombardo)
Ruffoni, Beatrice detta Bice (Moglie di Ettore Scipione Righi)
Sandri, Giulio (Veterinario, classicista e precettore veronese)
VicentiniZampieri
Consistenza
1 foglio
Lingua
Italiano
Contenuto
Lombroso comunica a Righi che il 13 marzo - "forse il giorno in cui [sarebbe stato] impiccato" - avrebbe conseguito "la triste decorazione della Laurea". Spera di averlo ospite - "ora che colla ferrata si può escire una sera e tornare l'altra comodamente a casa" - almeno alla festa, che si sarebbe celebrata il giorno seguente a Milano:
"Era [Righi] l’unico amico – che mi avessi fatto – [...] ma appunto perché obbedisco ad un impulso irresistibile – temo di fare una bestialità, temo di fare una viltà di mancare al sentimento di un uomo che fu veram[ente] affez[ionato] – alla dignità umana [...] e perciò la devozione a te che sei a testa più fredda – fanne quell’uso che credi conveniente – alla mia dignità ed al mio cuore nello stesso tempo". Lo prega di salutare i comuni amici e conoscenti, informandoli del felice evento. Comunica che Rosa era impegnato nella redazione di un "lavoro troppo gigantesco" sulle origini della civiltà europea. Promette di acquistare il suo giornale a Milano
Note
Per gentile concessione della Biblioteca Civica di Verona