Lettera di Lombroso a Ghisleri in cui rifiuta la cooptazione nel Comitato promotore dell'"Associazione del Libero Pensiero"
Segnatura
Archivio Ghisleri, B. I, f. 10/3
Istituto di conservazione
Domus Mazziniana, Pisa
Luogo e data
Torino, 28/12/1902
MittentiLombroso, Cesare
DestinatariGhisleri, Arcangelo (Pubblicista e politico lombardo)
CitatiCattaneo, Carlo (Patriota e intellettuale milanese)
Kiesov, Federico (Fisiologo e psicologo, docente presso l'Università di Torino)
Leggiardi-Laura, Cesare (Medico legale torinese)
Moleschott, Jacob (Fisiologo olandese)
Patrizi, Mariano Luigi (Fisiologo e accademico recanatese)
Consistenza
1 foglio e una busta
Lingua
Italiano
Contenuto
Lombroso replica a Ghisleri da "fratello d'armi". Pur dichiarandosi "con tutta l'interezza liberopensatore", rifiuta di entrare nel Comitato promotore del Libero Pensiero, temendone il fallimento. "[In] Italia siamo scettici anche in questa negazione, ed il moto non approderebbe. Non vi approdò neanche il mio caro maestro Moleschott che se n'era fatta una missione - ch'era andato a Roma per quello". Aggiunge di mancare di "forze attive per la lotta", riservate alla prelezione, all'antropologia criminale, all'ipnosi "e un po' pel Socialismo - non beninteso quel che trionfa ora in Italia per opera di pseudoSocialisti". Propone alcuni possibili aderenti torinesi e ringrazia per l'invio dell'
Atlante e di un discorso commemorativo di Cattaneo, "che ce lo fa rivivere"
Note
Per gentile concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana