Lettera di Lombroso a Ghisleri in cui lo aggiorna sul proselitismo a favore del Libero Pensiero, declinando l'invito a tenere la prolusione inaugurale al Congresso
Segnatura
Archivio Ghisleri, B. I, f. 10/5
Istituto di conservazione
Domus Mazziniana, Pisa
Luogo e data
Torino, 09/02/1904
MittentiLombroso, Cesare
DestinatariGhisleri, Arcangelo (Pubblicista e politico lombardo)
CitatiFerri, Enrico (Giurista, sociologo e politico mantovano, allievo prediletto di Cesare Lombroso)
Labanca, Baldassarre (Storico del cristianesimo di origini molisane, docente presso l'Università di Roma)
Loria, Achille (Economista e sociologo mantovano)
Morselli, Enrico (Psichiatra e antropologo modenese)
Sergi, Giuseppe (Antropologo e accademico messinese, docente presso l'Università di Roma)
Consistenza
1 foglio e una busta
Lingua
Italiano
Contenuto
Lombroso comunica a Ghisleri di non essere riuscito a raccogliere, "salvo poche eccezioni", adesioni al Congresso internazionale del Libero Pensiero. I colleghi e gli amici interpellati "ci verrebbero poi onorati, per essere presidente e segretario -; e anche i buoni accoliti traditi alla 1. seduta mancherebbero col primo pretesto". Rifiuta di tenere la prolusione iniziale perché, dotato di "un passo e una pronuncia sconnessa" e di una voce poco "tonante", avrebbe fatto "torto alla causa". Propone al suo posto alcuni colleghi, giudicando Sergi il più adatto. "Mi dispiace rispondere così tepidamente al suo fervido entusiasmo ma è meglio essere sinceri che caldi"
Note
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