Minuta di lettera di Righi a Lombroso in cui discute dellla trasmissione del pensiero
Segnatura
Manoscritti Righi, 629/10
Istituto di conservazione
Biblioteca Civica di Verona
Luogo e data
Verona, 08/01/1891
MittentiRighi, Ettore Scipione (Avvocato e letterato veronese, confidente di Cesare Lombroso)
DestinatariLombroso, Cesare
CitatiBeghini, MargheritaBonvecchiato, Ernesto (Psichiatra veneziano)
Bossi, CesareBossi, StellinaBuella, Luigi (Cognato di Ettore Scipione Righi, marito di sua sorella Serafina Righi)
Caperle, Augusto (Avvocato e politico veronese)
De Benedetti, Nina (Moglie di Cesare Lombroso)
De Benedetti, Nina (Moglie di Cesare Lombroso)
Falchi, Francesco (Oculista e docente universitario a Pavia)
Laschi, Rodolfo (Avvocato veronese, coautore con Cesare Lombroso del «Delitto Politico e le Rivoluzioni»)
Manfredi, Nicolò (Oculista e docente universitario a Pisa)
Masotto, ClementePeduzzi, EugenioPickman, Jean Lambert (Illusionista e telepata)
Righi, Alessandro (Medico e ipnotista veronese, fratello di Ettore Scipione Righi)
Righi, famigliaRighi, Serafina (Sorella di Ettore Scipione Righi)
Ruffoni, Beatrice detta Bice (Moglie di Ettore Scipione Righi)
Vicentini, AngeloVicentini, ChiarinaVicentini, EdvinoVicentini, Ettore
Consistenza
3 fogli di grande formato rilegati
Lingua
Italiano
Contenuto
Righi ringrazia Lombroso di una lettera affettuosa e soddisfacente, scusandosi di non aver potuto rispondere in precedenza. Invia i saluti e gli auguri di capodanno in nome della propria famiglia. Ammette di non aver interpellato gli oculisti che gli aveva suggerito, perché rassegnatosi alla cecità completa. Ringrazia in nome dei coniugi Peduzzi per la cura suggerita per il figlio malato. Comunica di ritenere prossima la soluzione della vertenza per il saldo di un credito professionale con l'avvocato Caperle. Esprime apprezzamento per l'articolo su
Pickman e la trasmissione del pensiero (
«Gazzetta Letteraria
», n. 13, a. 1890), ricevuto insieme alla precedente missiva. Pickman, a suo parere, è "un ciarlatano, poco più che volgare", preso "troppo sul serio" dalla scienza e dalla cultura. Il suo giudizio, tuttavia, non mette in discussione la possibilità della trasmissione del pensiero per mezzo di un magnetizzatore o di un medium, che anzi gli sembra probabile. Al riguardo, invia alcuni articoli apparsi in dei quotidiani veneti e narra lungamente tre esperienze avute in gioventù, con familiari, amici e conoscenti, a Padova, nel Veronese e nel Bresciano. Conclusa la "paperata", trasmette notizie sui propri congiunti e invia i saluti a tutta la famiglia Lombroso
Note
Per gentile concessione della Biblioteca Civica di Verona