Cartolina postale di Cesare Lombroso ad Augusto Guido Bianchi in cui lo informa di non aver riavuto le bozze di uno scritto e di aver chiesto consiglio all’avvocato Panighetti sulla strategia da adottare in merito all’uscita e alla distribuzione del libro "Il Caso Olivo"
Segnatura
IT SMAUT Acq. Lombroso - A. G. Bianchi 11
Istituto di conservazione
Museo di antropologia criminale "Cesare Lombroso" - Università di Torino
Luogo e data
, 1904 [dato attribuito]
Note alla datazioneLa data è da desumersi dal timbro postale. Tuttavia quest’ultimo risulta di difficile leggibilità
MittentiLombroso, Cesare
DestinatariBianchi, Augusto Guido (Redattore del «Corriere della Sera»)
CitatiOlivo, Alberto (Uxoricida)
Panighetti (Avvocato)
Consistenza
1 foglio
Lingua
Italiano
Contenuto
Cesare Lombroso scrive ad Augusto Guido Bianchi di non aver riavuto le bozze di uno scritto, che avrebbe "rimandato già subito". Riferisce aver chiesto consiglio all’avvocato Panighetti sulla strategia da adottare in merito all’uscita e alla distribuzione del libro "Il Caso Olivo": "egli crede che assolutamente sarebbe enormemente dannoso all’O.; farebbe pessima impressione. Si può conciliare i due interessi col posporre la spedizione per l’Italia del Sud – e centro – e mandarla 2 o 3 dì prima della pubblicazione della sentenza (circa il 30 del mese) - e a [Mola], [Tosi], [Berza] il [dì dicendo] subito la publicazione della sentenza - Noi telegrafammo il giorno preciso della publicaz.[ione]stessa in tempo poter far la [dissertazione]. Mi par che così sia accettabile –ed in ogni modo io non potrei permettere fino a dopo esaurita la perizia orale che escisse il libro"