Trascrizione di lettera di Lombroso a Mantegazza che accompagna l'invio delle bozze di un'opera e discute di varie questioni
Segnatura
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Luogo e data
Genova, 21/05/1860
MittentiLombroso, Cesare
DestinatariMantegazza, Paolo (Medico e antropologo monzese)
CitatiBalzac, Honoré de (Scrittore francese)
Forte, Gregorio (Avvocato)
MalfattiMarzolo, Paolo (Medico e linguista padovano)
Solera Mantegazza, Laura (Filantropa milanese, madre di Paolo Mantegazza)
Strambio, Gaetano (Medico milanese)
Tejada de Montemayor, Jacobita (Prima moglie di Paolo Mantegazza)
Verga, Andrea (Psichiatra lombardo)
Consistenza
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Lingua
Italiano
Contenuto
Lombroso invia a Mantegazza delle bozze attraverso l'avvocato Gregorio Forte, ottimo amico e "valida e chiara mente". Si scusa del lungo "silenzio", attribuendone le cause alle "ansie e i trambusti di questi mutam., [alla] presentazione di quest'aria egoista e marcia che penetra da tutti i pori, e anche [a] questo clima meridionale che invita alla siesta". Ha comunque avuto sue notizie attraverso la
«Gazzetta
» e i viaggiatori che giungono da Buenos Aires. Lo informa di aver letto nella
«Revue de Paris
» dell'aprile 1852 "un'operetta postuma di Balzac", che lo avrebbe interessato sia in quanto ammiratore del francese, sia perché, trattando degli effetti di vino e caffè, utile in vista di "una nuova edizione dei [suoi]
Alimenti nervosi". Chiede notizie sulla presenza di "un deposito di Coca" a Genova, volendone far uso tanto personale quanto su alcuni malati del suo Reggimento. Chiede se abbia domandato a Strambio nuove sul manoscritto di Verga e se abbia incontrato Marzolo. "Io qui vivo una vita vuota fra i monti e il mare e nel mio gabinetto non convengono spesso persone vive in tutta la giornata. Fo conto per passare l'ozio di mettere ad effetto quel mio progetto dell'Etnografia. Qui la razza ligure è così differente da tutti gli altri tipi Italiani Romani e Celti che spero mi offrirà un bel campo da studiare". Lo prega di informarlo su amici milanesi domiciliati a Genova
Note
L'autografo, di proprietà di Mario Tavani, risulta irreperibile. La trascrizione è pubblicata in G. Armocida - M. Tavani, Otto lettere di Cesare Lombroso a Paolo Mantegazza, «Rivista Italiana di Storia della Medicina. Organo ufficiale della Società Italiana di Storia della Medicina», 14, 1-2, 2004, pp. 66-67