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Minuta di lettera di Righi a Lombroso a cui dà notizie sulla propria famiglia e con cui discute dell'"Albo Dantesco Veronese"


Segnatura
Manoscritti Righi, 636/1

Istituto di conservazione
Biblioteca Civica di Verona

Luogo e data
San Pietro in Cariano, 10/10/1888

Mittenti
Righi, Ettore Scipione (Avvocato e letterato veronese, confidente di Cesare Lombroso)

Destinatari
Lombroso, Cesare

Citati
Bianchetti, Gualtiero (Medico veronese)
Busti, Carlo (Sacerdote e docente veronese)
De Benedetti, Nina (Moglie di Cesare Lombroso)
Ederle, Giovanni Battista (Magistrato veronese)
Galli, Giandomenico (Ingegnere veronese, marito di Italia Righi)
Righi, Italia (Figlia di Ettore Righi e Bice Ruffoni)
Roveda, Luigi (Avvocato veronese)
Ruffoni, Beatrice detta Bice (Moglie di Ettore Scipione Righi)

Consistenza
1 foglio

Lingua
Italiano

Contenuto
Righi comunica a Lombroso di essersi trasferito con la famiglia in campagna per trascorrere "la mite stagione d'Autunno". Informa che sarebbe rientrato presto a Verona, per preservare la salute della moglie, in lieve miglioramento grazie all'elettroterapia, dagli effetti del freddo. Dichiara che l'Albo Dantesco Veronese restituitogli era in realtà un dono e perciò, a un suo cenno, glielo avrebbe rispedito; chiede quali parti gli sono risultate più interessanti ai fini della sua opera scientifica e in quale testo ne abbia fatto uso. Comunica notizie sulla morte del proprio maestro Busti, suicidatosi dopo essere stato colpito da eczema e alterazione mentale "per lo spiritismo e le tavolette parlanti [intorno al 1859] in voga" e da "alterazione cancerosa" a un piede. Invia saluti anche in nome della sua famiglia

Note
Per gentile concessione della Biblioteca Civica di Verona