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Lettera di Lombroso a Ghisleri in cui rifiuta di collaborare alla «Rivista repubblicana», impedito dalle sue convinzioni politiche


Segnatura
Archivio Ghisleri, B. I, f. 10/1

Istituto di conservazione
Domus Mazziniana, Pisa

Luogo e data
Torino, 10/02/1878

Mittenti
Lombroso, Cesare

Destinatari
Ghisleri, Arcangelo (Pubblicista e politico lombardo)

Citati
Bertoldo (Personaggio letterario di Giulio Cesare Croce)
Rosa, Gabriele (Patriota e poligrafo lombardo)
Turati, Filippo (Giornalista e politico socialista lombardo)

Consistenza
1 foglio

Lingua
Italiano

Contenuto
Lombroso ringrazia Ghisleri per l'invio di una pubblicazione, di cui apprezza la "critica robusta e sensata e giusta [...] necessaria per spazzare questa libertina spericolata femminea [...] del Fanfulla ingrato che finirà a rovina". Ricambia spedendogli L'Uomo bianco e l'uomo di colore, benché "magro compenso". Invitato, rifiuta tuttavia di collaborare alla «Rivista repubblicana», cogliendo l'occasione per esporgli "il [suo] credo". "Io non sono tenace della Costituzione e così, anco, della Monarchia - ma nemmeno credo siamo maturi, specie nel sud, per la Repubblica. Assolutamente, sono e sarò sempre avverso ad un frazionamento regionale dell'Italia sotto forma di federalismo - solo credendo che i danni delle fusioni precipitose si possano correggere modificando il codice per l'Italia del sud". I "due sogni grandi da raggiungere oltre a quello di rendere il potere accessibile" sono la lotta al clericalismo, "il solo partito ben organizzato in Italia - ed il solo potente", e la prevenzione della "questione sociale, iniziando riforme, agrarie, igieniche ecc. a pro' delle campagne e degli operai", anche in funzione anticlericale. La Repubblica, in questo contesto, era un diversivo delle "forze vive, e già organizzate", che le avrebbe indebolite di fronte al clero. "Credo bene che ora abbiamo null'altro che un'oligarchia di pochi, in tutto 500, avvocati fatta come da monarchia - e se avessimo, invece un'oligarchia di scapigliati - sarebbe meglio? E se avessimo un'oligarchia di preti - come certo avremmo col suffragio universale? Meglio suicidarsi"

Note
Per gentile concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana