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Lettera di Lombroso a Moleschott in cui esprime amarezza per le opacità della vita scientifica, lo aggiorna sulla ricerca di un editore della traduzione del "Kreislauf des Lebens" e lo ringrazia per la raccomandazione


Segnatura
Fondo Moleschott, Corrispondenza ricevuta da Jacob Moleschott, busta 15, fasc. 37

Istituto di conservazione
Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, Bologna

Luogo e data
Pavia [dato attribuito], Estate 1864

Note alla datazione
La lettera risale ai mesi estivi del 1864. Della polemica con Biffi e Verga in merito al poco spazio offerto alle sue "Ricerche sul cretinesimo in Lombardia" nella "Memoria" edita dall'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere cui allude, Lombroso parla anche nella lettera a Cesare Correnti, Pavia 5 luglio 1864
Mittenti
Lombroso, Cesare

Destinatari
Moleschott, Jacob (Fisiologo olandese)

Citati
Biffi, Serafino (Psichiatra milanese, direttore del Manicomio privato "Villa Dosso" di Monza)
Cantoni, Giovanni (Fisico, accademico e rettore presso l'Università di Pavia)
Correnti, Cesare (Politico e ministro milanese)
Daelli, Luigi detto Gino (Editore e tipografo con sede a Milano)
Gioberti, Vincenzo (Sacerdote e filosofo torinese, esponente di punta del cattolicesimo liberale italiano)
Lussana, Filippo (Fisiologo lombardo)
Strecker, Sophie (Moglie di Jacob Moleschott)
Tommasi, Salvatore (Patologo e senatore abruzzese, docente presso l'Università di Napoli)
Vallardi, Francesco (Editore milanese)
Vera, Augusto (Filosofo e politico umbro)
Verga, Andrea (Psichiatra lombardo)

Consistenza
1 foglio

Lingua
Italiano

Contenuto
Lombroso, dopo averlo ringraziato dei complimenti, esprime a Moleschott la propria "impressione [su] quello scandalo di Torino", forse una nomina accademica controversa. "È cosa che scoraggia fino all'impotenza - a pensare nulla valga contro l'intrigo - non i lunghi sudori - non le opere serie - non l'esporsi ad un esame [...]. E uomini che improvvisano scoperte, fanno della fantasia nella scienza debbono rubarsi una fama - pel solo merito di scriver molto - o meglio ancora.. di scriver tanto male - che niuno leggendo, e niuno comprendendo - trova che tutto va bene". Era del resto il caso, a suo parere, di intellettuali apparentemente "grandi" quali Vera, Gioberti, Correnti e Lussana. Esprime amarezza perché la "mala fede" imperante nel "mondo scientifico - specialmente qui [in Lombardia]" aveva colpito anche lui. In una memoria sul cretinismo in Lombardia, Biffi e Verga, "che [lo] trattano a tu per tu da vecchio amico e figlio", avevano appena citato "in fondo a una pagina e tanto per non dar luogo a reclami" una sua ricerca giovanile sullo stesso tema: "E sono o dicevansi amici miei - e per iscusa - trovano che la molta amicizia avrebbe fatto credere parziale la lor citazione e le lor lodi". Informa poi Moleschott dell'evoluzione della sua ricerca di un editore per la traduzione italiana del Kreislauf; si sarebbe rivolto a Daelli, che, pur "meno galantuomo" di Vallardi, aveva un pubblico più vasto della sola comunità scientifica a cui proporre "la nuova scuola materialistica in Italia". "E poi venendo in piccioletta barca dietro al vostro vascello io vorrei publicare un lavoro che mi si va completando fra le mani - Pensiero e materia. Nel poscritto, Lombroso, rispondendo a una lettera di Moleschott giunta in quel momento, lo ringrazia della nuova raccomandazione al ministro della Pubblica Istruzione. Accenna a una lettera di Tommasi sulla Commissione che aveva silenziato i giornalisti e i sostenitori di Lussana e invia i saluti ai suoi familiari

Note
Per gentile concessione della Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, Bologna. Il carteggio Lombroso-Moleschott è pubblicato in M.L. Patrizi, "Addizioni al «dopo Lombroso». Ancora sulla monogenesi psicologica del delitto", Roma-Milano-Napoli, Società editrice libraria 1930