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Lettera di Lombroso a Verga in cui si congratula per il primo numero dell'«Archivio per le malattie nervose», lo informa dei propri studi e chiede che gli sia spedita della fava di Calabara


Segnatura
Archivio Verga, b. 3, fasc. 21, n. 5

Istituto di conservazione
Civiche Raccolte Storiche - Museo del Risorgimento, Milano

Luogo e data
Genova, 01/03/1865 [dato attribuito]

Mittenti
Lombroso, Cesare

Destinatari
Verga, Andrea (Psichiatra lombardo)

Citati
Baliuski
Bizzozero, Giulio (Istologo varesino, docente e rettore presso l'Università di Torino)
Brown-Sequard, Charles (Fisiologo e neurologo anglo-francese)
Frigerio in Contini, Adele (Moglie di Natale Contini, affittacamere di Cesare Lombroso a Milano)
Livi, Carlo (Fisiologo e psichiatra toscano, direttore del Manicomio di Reggio Emilia)
Luvino
Weber, Ernst Heinrich (Anatomista, fisiologo e psicologo tedesco)

Consistenza
1 foglio

Lingua
Italiano

Contenuto
Lombroso esprime a Verga la speranza "di fare una scappatina" a Milano ma, nell'incertezza, di affidarsi alla lettera che gli sarebbe stata recapitata da Bizzozzero. Lo informa di aver ricevuto e letto "con grandissimo gusto" il primo numero dell'«Archivio italiano per le malattie nervose», apprezzando "specialmente la sua saporitissima prefazione, alla quale, a dire vero fa, un po' troppo di chiaro oscuro quella del Livi: - scritta bene, ma un po' prolissa - e con poco di nuovo". Dà notizia di alcuni studi importanti nella «Zeitschrift fuer Psychiatrie», sugli alienati rei, sullo sdoppiamento dei nuclei nelle cellule di due dementi e altri. Chiede se conosca studi sulla sensibilità degli alienati rilevata mediante l'estesiometro, un'indagine a cui sta attendendo ma che gli pare complicata dal punto di vista metodologico. Lo informa di averne dimostrato "con qualche esattezza la minore sensibilità alle sostanze medicamentose", misurando i tempi e l'intensità della reazione dell'iride all'applicazione di "una cartolina imbevuta di una minimissima dose di atropina"; intende ripetere l'esperimento con la fava di Calabara, che prega gli sia inviata. Invia il manoscritto della "Prelezione" da cui, benché non fosse "gran cosa", spera di ricavare una pubblicazione. Comunica il proprio desiderio di studiare gli "alienati Rei" a Milano se ve ne sia "porzione vasta ed abordabile". Nel poscritto, lo prega nuovamente di fargli avere un po' di fava di Calabara attraverso Bizzozzero

Note
Per gentile concessione del Comune di Milano - tutti i diritti di legge riservati - Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento, Milano. La lettera, pubblicata per cura di "A.S.P.I. - Archivio Storico della Psicologia Italiana" (Università di Milano Bicocca), è consultabile on-line all'indirizzo: http://www.aspi.unimib.it/collections/object/detail/10626/