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Frammento di lettera di Morselli a Lombroso in cui discute in merito ad alcune questioni organizzative della «Rivista sperimentale di freniatria» e della necessità di reperire crani per uno studio antropologico sulla Garfagnana


Segnatura
Legato Cerù, b. 130, n. 32

Istituto di conservazione
Archivio di Stato di Lucca

Luogo e data
Reggio Emilia [dato attribuito], 1875

Note alla datazione
La data è desunta dall'anno di fondazione della «Rivista sperimentale di freniatria»; negli ultimi mesi di quello stesso 1875, inoltre, Morselli, come anticipato nel teso, fu a Firenze, presso la scuola di Mantegazza e assistente clinico all'Arcispedale di Santa Maria Nuova
Mittenti
Morselli, Enrico (Psichiatra e antropologo modenese)

Destinatari
Lombroso, Cesare

Citati
Foà, Pio (Patologo mantovano)
Golgi, Camillo (Patologo e professore presso l'Università di Pavia, premio Nobel per la Medicina nel 1906)
Livi, Carlo (Fisiologo e psichiatra toscano, direttore del Manicomio di Reggio Emilia)
Mantegazza, Paolo (Medico e antropologo monzese)
Tamassia, Arrigo (Professore di Medicina legale presso le Università di Pavia e Padova)
Vigna, Cesare (Psichiatra)

Consistenza
1 foglio

Lingua
Italiano

Contenuto
Nel frammento, Morselli propone a Lombroso di ovviare alle incertezze finanziarie del nuovo giornale [la «Rivista sperimentale di freniatria»], richiedendo l'associazione ai collaboratori per il primo o i primi anni, finché non avesse "acquistato piede nella scienza". "So bene che questa condizione potrebbe far sì che ci mancasse l'appoggio e l'adesione di qualcuno, ma però se si trattasse di perdere qualche lavoratore di vaglia si potrebbe anche condonare l'abbonamento". Rinnova l'invito a far comparire nel primo numero un articolo di Lombroso e uno di Golgi, assicurando inoltre la collaborazione - "a preferenza di qualunque altro giornale" - degli amici e allievi Foà e Tamassia. Riferisce l'opinione di Livi, che caldeggia un incontro con lui e Vigna "per combinar meglio su quelle faccende riguardanti il giornale, che per lettera non possono venir trattate": la prossima visita di Vigna a Reggio, scrive invitandolo, avrebbe offerto "un'ottima occasione [per] un piccolo congresso alienistico". Attende, anche in nome di Livi, una replica in merito alle questioni poste. Nel concludere la lettera, Morselli si dichiara concorde con Lombroso nel lamentare "la mancata promessa dei gentili abitanti di Garfagnana e pel perduto strumento", imprevisti ostacoli alla pubblicazione di "un lavoro discreto su quei montanari". Promette che, prossimo a trascorrere il novembre seguente a Firenze, avrebbe verificato se Mantegazza "ha fra gli altri crani anche crani Garfagnini"


Note contenuto
Il frammento, in accordo con la numerazione posta in cima al primo foglio, comprende la quinta e la sesta pagina della lettera. Che il destinatario sia Lombroso, lo si desume dall'accenno ai colleghi Foà e Tamassia, che son definiti suoi allievi; nonché dalla promessa di collaborazione ai suoi studi antropologici sulla Garfagnana, che in effetti avrebbero visto Morselli partecipe con Lombroso

Note
Per gentile concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Archivio di Stato di Lucca