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Trascrizione di [minuta di] lettera di Rapisardi a Lombroso in cui ringrazia per l'invio di un volume, presumibilmente "Genio e follia" (1882), che gli ha suscitato forte impressione


Segnatura
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Luogo e data
Catania [dato attribuito], 1883

Mittenti
Rapisardi, Mario (Poeta e letterato catanese)

Destinatari
Lombroso, Cesare

Consistenza
1 foglio

Lingua
Italiano

Contenuto
Rapisardi scrive a Lombroso, manifestandogli entusiasmo per il "prezioso e magnifico dono", un volume, ricevuto in cambio di "un microscopico libriccino di versi". "Mi consola certamente il pensiero che Ella non siasi dimenticato di me, ma questo suo regalo, Le dico il vero, mi confonde non poco e mi fa vergognare della tenuità e della poverezza del mio. Spero, in ogni modo, che Ella guarderà sopra tutto all'animo del donatore che le è affezionatissimo e desidera l'occasione di mostrarglielo coi fatti". Dichiara di "conoscere da un pezzo il suo dotto e geniale lavoro" che - ricevuto in dono e accompagnato da parole affettuose - avrebbe conservato "fra le carissime delle cose mie". "Che profonda malinconia spira da queste sue mirabili pagine, mirabili per dottrina, per sicurezza di indagini, per ricchezza di fatti, per costante e coraggioso amore alla verità! Queste pallide e strane figure di matti mi stanno sempre dinanzi agli occhi, mi fissano con paurosa insistenza, cantarellano delle tristi canzoni, mi fanno dei segni misteriosi, mi sussurrano all'orecchio non che parole e sogghignano. Ai poveri infelici studiati e disegnati stupendamente da Lei si uniscono quelli che io ho più volte osservati a San Bonifazio, e la mia fantasia si avvolge come in un labirinto tenebroso popolato di strane fantasime che piangono e ridono al tempo stesso; piangono e ridono di noi, poveri savi, orgogliosi del tenue filo che ci guida per gli andirivieni difficili della vita. Che nevi e che raggi di sole, che vette sublimi e che abissi profondi, che pazzi strimpellamenti e che divine armonie, che realtà straziante e che poesia non mai scritta!". Conclude ringraziandolo e abbracciandolo

Note
La minuta, il cui manoscritto non è stato rinvenuto, è pubblicata in M. Rapisardi, "Epistolario di Mario Rapisardi", a cura di A. Tomaselli, Giannotta, Catania 1922