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Trascrizione di minuta di lettera di Rapisardi a Lombroso in cui polemizza contro chi, distorcendo le teorie lombrosiane, lo ha definito mattoide e gli invia l'Atlantide


Segnatura
-

Istituto di conservazione
-

Luogo e data
Catania [dato attribuito], 13/10/1893

Mittenti
Rapisardi, Mario (Poeta e letterato catanese)

Destinatari
Lombroso, Cesare

Citati
Coccapieller, Francesco (Giornalista e politico romano)
Tito Lucrezio Caro (Poeta e filosofo romano)

Consistenza
1 foglio

Lingua
Italiano

Contenuto
Rapisardi scrive a Lombroso, informandolo che, mentre lui, in un giornale americano, lo aveva definito "il Giovenale e il Lucrezio d'Italia", altri lo definivano pubblicamente "mattoide", paragonandolo a Coccapieller: "L'insulto dei gazzettieri ignoranti e venali non mi onora meno della lode altissima di cui Ella mi degna". Lo informa di aver satireggiato su di un giurista "Che di Lombrosiani imparaticci / infarcisce i suoi pasticci" nel suo nuovo poema [L'Atlantide, Catania, Giannotta 1894, p. 184], "uno di quei tanti professori e avvocati che, fatto un cibreo delle nuove dottrine e dei vecchi errori, confondono le menti dei giovani con le contraddizioni più strane". Auspica che non si dispiaccia della "caricatura" e, inviandogli in dono il Giobbe, le Poesie religiose e l'Empedocle, lo invita a leggerle perché opere poetiche cantrici delle scoperte scientifiche o ispirate dalla morale positivista

Note
La minuta, il cui manoscritto non si è rinvenuto, è pubblicata in M. Rapisardi, Epistolario di Mario Rapisardi, a cura di A. Tomaselli, Giannotta, Catania 1922, pp. 311-312