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Lettera di Lombroso a Bodio in cui difende dalle critiche un frammento di "Pensiero e meteore"


Segnatura
Carteggio Bodio, 1356.3

Istituto di conservazione
Biblioteca Nazionale Braidense, Milano

Luogo e data
Torino [dato attribuito], 08/11/1876

Mittenti
Lombroso, Cesare

Destinatari
Bodio, Luigi (Economista, statistico e funzionario ministeriale milanese)

Citati
Alfieri, Vittorio (Scrittore, poeta e drammaturgo astigiano)
Alighieri, Dante (Poeta fiorentino)
Colombo, Cristoforo (Navigatore ed esploratore genovese)
Galilei, Galileo (Fisico, astronomo, filosofo, matematico e accademico pisano)
Galvani, Luigi (Fisico e anatomico bolognese, noto soprattutto per la scoperta dell'elettricità biologica)
Giusti, Giuseppe (Poeta toscano)
Goethe, Johann Wolfgang von (Scrittore, poeta, filosofo e teologo tedesco)
Hugo, Victor (Scrittore e politico francese)
Niccolini, Giovanni Battista (Poeta e drammaturgo di origini toscane, figura rilevante della letteratura risorgimentale)
Ricci (Corrispondente di Carlo Colombo)
Schiller, Friedrich (Filosofo tedesco)

Consistenza
1 foglio

Lingua
Italiano

Contenuto
Lombroso ringrazia Bodio per le critiche ricevute, difendendo la sua teoria sull'influenza delle stagioni sulla creazione geniale. Sostiene di non aver travisato i documenti, ma di non averli esplicitati perché, a suo parere, inadatti a una pubblicazione nell'«Archivio di statistica»: "la data [della creazione del genio] non la desunsi dall'opera dell'impressione della publicazione [...] ma dalle lettere private, dalle autobiografie", individuando così il momento preciso, il giorno e a volte anche l'ora, in cui era emerso il suo primigenio concetto. Nega che il concetto di "creazione" sia troppo generico; se è vero che "una lirica di Hugo sta alla scoperta dell'America come un botolo ad un elefante - ma anche nella nascita non mettiamo noi insieme l'ultimo idiota e il futuro Dante - la legge delle azioni meteoriche sui concepimenti li considera eguali per tutto; e pel cervello di Hugo una lirica è prodotta, che esiste tanto dispendio d'energia, che smuove tanta somma d'eccitamento come pel cervello di Colombo le idee dell'America". Ritiene che il momento preciso di una scoperta, benché preparata da studi anteriori, sia agevolmente identificabile: "ciò accade anche per la nascita, morte, che accadono in un dato momento - ma son preparate, alle volte, da molti e molti anni". Lombroso si ribadisce convinto delle proprie tesi, ma non vuole "essere sofista": "a buon conto le manderò le bozze [...] ed Ella ci darà ben un'occhiata: se la persistesse a credermi in errore io farò una semiritirata - perché ho in queste cose la coscienza di dover stare al giudizio dei competenti". Chiede le ragioni del "grosso contingente al delitto" offerto da Mantova, a lui inspiegabili. Promette di rimettersi "al lavoro sulla nuova razza d'Italia" dopo aver ricevuto i dati di demografia statistica della Garfagnana

Note
Per gentile concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Biblioteca Nazionale Braidense, Milano. Si fa divieto di riproduzione e duplicazione con qualsiasi mezzo